Ad Andrea Facco (Verona, 1973) interessa far entrare l’osservatore dentro il quadro, in un confronto fra macro e micro-strutture; gli interessa l’intreccio di diversi livelli di riproduzione: da un lato incrocia la realtà dipinta con mondi visivi, dipinti o fotografici, che possiamo incontrare nella realtà; dall’altro viviseziona la superficie del quadro (di un Tiziano, ad esempio) sfidando le nostre capacità percettive fino a trasformare il nostro occhio in un microscopio di precisione.
Ad Andrea Facco (Verona, 1973) interessa far entrare l’osservatore dentro il quadro, in un confronto fra macro e micro-strutture; gli interessa l’intreccio di diversi livelli di riproduzione: da un lato incrocia la realtà dipinta con mondi visivi, dipinti o fotografici, che possiamo incontrare nella realtà; dall’altro viviseziona la superficie del quadro (di un Tiziano, ad esempio) sfidando le nostre capacità percettive fino a trasformare il nostro occhio in un microscopio di precisione.